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Quello che è noto è che i cellulari, come anche i router wifi, i forni a microonde e il sole, emettono radiazioni non ionizzanti il cui effetto principale è il riscaldamento.
Il livello del riscaldamento non ha, teoricamente e secondo le agenzie che le studiano (come l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro), alcun impatto sulla salute dell’uomo ed è così basso da non provocare alcun danno, almeno nel breve periodo.
Si sa poco però sugli effetti a lungo periodo.
Gli standard SAR, tuttavia, sono stati sviluppati per proteggere le persone dagli effetti acuti del calore generato dalla radiazione a microonde, ma non tengono alcun conto di eventuali altri effetti non termici delle radiazioni del telefono cellulare che possono causare danni da esposizione a lungo termine, compresi il rischio di cancro al cervello e danni allo sperma Anche se dal punto di vista medico scientifico non ci sono prove che queste radiazioni provochino danni, se il corpo umano viene esposto a campi elettromagnetici per periodi prolungati a queste radiazioni non si può davvero escludere possano provocare il cancro o altri problemi gravi.
Di sicuro è sempre meglio non far usare il cellulare ai bambini, ai neonati e alle donne in cinta, che assorbono radiazioni in misura molto più elevata rispetto a quanto ci dice il SAR.
Come sempre quindi è opportuno essere cauti sia in un senso che nell’altro e, come in tutte le cose, avere equilibrio.
Quasi sicuramente l’uso di smartphone e cellulari non provocherà danni o malattie all’uomo, questo però non significa che si debba tenere il cellulare attaccato all’orecchio per tante ore al giorno tutti i giorni.
Per come la vedo io, in assenza di dati certi, è un po’ come il McDonalds; un hamburger ogni tanto sicuramente va bene, ma certo che se si mangia tutti i giorni li a pranzo e cena non c’è poi da stupirsi se dopo un certo periodo ci si sente male.
Tornando comunque alla misura SAR delle radiazioni, esistendo un minimo legale, è ovvio che tutti gli smartphone in vendita sono testati per rimanere sotto la soglia di sicurezza.
Per misurare il SAR delle radiazioni per ogni smartphone o cellulare in commercio, si può andare sul sito PhoneArena, cercare il nome del modello, aprire la scheda, scorrere verso il basso e cliccare sul link “See all specifications” per aprire la scheda completa che contiene il dato SAR (Scorrere la scheda verso il basso fino alla sezione REGULATORY APPROVAL).
I migliori, i cellulari che hanno meno emissioni, sono gli smartphone Samsung (come il Samsung Galaxy Note 3 che ha una misura SAR di soli 0,35 W/kg ), grazie alla loro antenna particolare che emette meno radiazioni e calore.
Più elevate sono invece i valori SAR per iPhone 5S, iPhone 4S e iPhone 6 che raggiungono il valore di 1 W/kg.
Quelli peggiori invece sono gli smartphone dual sim, che avendo un doppio segnale, hanno un campo elettromagnetico più intenso.
Gli smartphone cinesi poi sono un caso particolare perchè alcune delle case produttrici non le comunicano.
Possono essere smentite comunque le voci secondo cui gli smartphone cinesi siano fuori norma, i livelli misurati per vie non ufficiali su alcuni modelli tra i più venduti non superano comunque l’1,20 W/kg, elevato perchè si tratta sempre di cellulari dual sim, ma non oltre le soglie di sicurezza.
Non potendo rinunciare al cellulare, chi fosse preoccupato per gli effetti che le radiazioni possono avere a lungo termine, oltre a comprare uno smartphone con bassa emissione, può adottare alcuni accorgimenti nell’uso quotidiano.
Per esempio, non usare il cellulare in auto senza auricolari perchè l’auto fa da “gabbia di Faraday” e disturba il segnale che, per essere mantenuto buono, richiede maggiore potenza al cellulare.
L’uso di auricolari, anche bluetooth (il bluetooth emette radiazioni davvero minime), quando si sta molto al telefono è altrettanto consigliato, anche per evitare il tipico fastidioso calore all’orecchio (idealmente, se non si possono usare auricolari, sarebbe da tenere il cellulare distante 4 o 5 centimetri).
Tenere conto poi che le radiazioni emesse aumentano, quando il segnale è debole e il telefono deve cercare continuamente celle migliori o passare frequentemente dal 2G al 3G.
In conclusione, sapere il valore SAR per uno smartphone conta relativamente poco, sia perchè sono tutti sotto la soglia di pericolo, sia perchè, il SAR, tenendo conto solo degli effetti del calore causato dalle radiazioni non ionizzanti, non è una misura chiara per capire se il cellulare fa male alla salute o no, visto che gli effetti a lungo termine, ad oggi, non sono noti.