CHE COS'È IL DISTANZIOFONO?
Il distanziofono è un amplificatore - distanziatore che, posizionato sul telefono cellulare, amplifica la voce dell’interlocutore consentendo all'utilizzatore di ascoltare comodamente tenendo il telefono lontano dalla testa.Il distanziofono è un’idea che nasce dalla medicina preventiva e mira a sensibilizzare sul corretto utilizzo del telefono cellulare. |
Il distanziofono è, principalmente, un “facilitatore" un "educatore all'utilizzo corretto del telefono cellulare” in quanto aiuta chi lo utilizza a tener lontano, per interposizione, il cellulare dalla testa quando telefona. Allontanare il telefono dalla testa è un bene per la salute ed il distanziofono aiuta a farlo andando ad integrare le diverse modalità e tecnologie esistenti. Il distanziofono è il presidio di sicurezza indiscutibilmente migliore nelle "tipologie di telefonate" in cui, per varie ragioni, non vengono utilizzate videochiamata, modalità vivavoce o auricolari. |
ll distanziofono è un nuovo, valido, ulteriore, metodo per allontanare il telefono dalla testa in molte tipologie di chiamate: una efficace opzione per coloro che non amino i fili aggrovigliati o che provino fastidio ad avere altoparlanti nel meato acustico, come avviene nel caso degli auricolari a filo; oppure per coloro a cui non piaccia avere apparecchi a radiofrequenza sul padiglione auricolare, come avviene con gli auricolari bluetooth; o per chi non voglia far sentire ad altri la propria telefonata, come può succedere con il vivavoce o la videochiamata. Il distanziofono, inoltre, non richiede energia e può essere scelto da quanti vogliano preservare la durata della batteria. Il livello di amplificazione è regolabile agendo sul volume del telefono e può essere tale da non consentire l’ascolto della telefonata alle persone circostanti. |
RELAZIONE TECNICA UNIVERSITÀ DI PARMA
Analisi simulative e misure con termocamera relative al confronto tra l’utilizzo di un telefono smartphone in assenza e in presenza di dispositivo distanziatore EWAD
Analisi simulative e misure con termocamera relative al confronto tra l’utilizzo di un telefono smartphone in assenza e in presenza di dispositivo distanziatore EWAD
La ricerca è stata effettuata con il distanziofono EWAD (Electromagnetic Waves Attenuator Device)
Il distanziofono è intuitivo, di facile utilizzo, compatibile con tutti i telefoni cellulari indipendentemente dalla posizione dell’antenna o della fotocamera.
Il design è volutamente minimale e riflette una sola parola: sintesi.
STORIA DEL DISTANZIOFONO
“un oggetto semplice che sintetizza concetti difficili”.”
Il distanziofono è stato ispirato dalle equazioni di Maxwell, padre dell’elettromagnetismo e ispiratore di Einstein, dalle quali si evince che un campo elettromagnetico è tanto più intenso quanto più è grande la densità di carica (quanto più grande è l’energia elettrica che lo genera) e diventa tanto più debole quanto più cresce la distanza. Praticamente Maxwell afferma che l’intensità di un campo magnetico è direttamente proporzionale all’intensità del campo elettrico che lo genera ed inversamente proporzionale al quadrato della distanza. Dall'analisi delle equazioni di Maxwell si deduce che per ridurre l’intensità di un campo elettromagnetico (C.E.) si possono fare tre cose:
- ridurre l’energia (campo elettrico) che lo genera;
- schermare, ossia posizionare un ostacolo fra il punto di origine del C.E. (fonte) e il “bersaglio”;
- allontanarsi dalla fonte;
Nel campo della telefonia mobile “la riduzione dell’energia che genera il C.E. è un compito che tocca ai produttori di telefoni e ai gestori telefonici e su cui influiscono moltissime variabili di natura tecnica e commerciale su cui l’utente telefonico ha poco da fare.
Nel campo della telefonia mobile “la riduzione dell’energia che genera il C.E. è un compito che tocca ai produttori di telefoni e ai gestori telefonici e su cui influiscono moltissime variabili di natura tecnica e commerciale su cui l’utente telefonico ha poco da fare. La “schermatura” non sempre è vantaggiosa in quanto “schermare un telefono” ossia porre degli “scudi” o delle “protezioni” su un telefono cellulare in modo che questi “assorbano” una quota di energia rendendo meno intenso il C.E. alla testa, può portare ad una "disturbo della ricezione del segnale" da parte dell’antenna con conseguente incremento automatico dell’energia emessa per “trovare la linea”. Tale fenomeno porta all’emissione di una maggiore quantità di energia da parte del telefono con il conseguente incremento dell’intensità del campo elettromagnetico (c’è proporzionalità diretta fra intensità di energia e campo magnetico). Tale effetto è un “effetto paradossale” che apparentemente va contro la logica ma non è così: è la Fisica!
Di conseguenza la schermatura di un telefono cellulare da parte dell’utilizzatore per ridurre gli effetti del C.E. sull’organismo è un metodo che non sempre garantisce il risultato e, addirittura, in determinate condizioni, può essere controproducente in quanto la schermatura può influire sulla ricezione del telefono che risponde emettendo maggiore energia ossia incrementando il C.E. Il modo più semplice, economico, stabile ed efficace per ridurre l’intensità di un campo elettromagnetico per una persona comune è “allontanarsi dalla fonte”. Maxwell, infatti, ha svelato che l’intensità del campo elettromagnetico si riduce in maniera proporzionale al quadrato della distanza. Maxwell, infatti, ha svelato che l’intensità del campo elettromagnetico si riduce in maniera proporzionale al quadrato della distanza. In parole più semplici, allontanando il telefono cellulare di 1 cm dalla testa dell’utilizzatore durante la telefonata, si avrà una riduzione “X” del C.E., se allontaniamo il telefono di 2 cm, avremo una riduzione X * 4 del C.E.; SAR-con-distanziofono se lo allontaniamo a 3 cm, avremo una riduzione di C.E. pari a X * 9 se lo allontaniamo a 4 cm avremo una riduzione X * 16; a una distanza di 5 cm avremo una riduzione del C.E. pari a X * 25 ossia 25 volte superiore alla riduzione di intensità di C.E. che si ha a distanza di 1 cm. Continuando ad allontanare il telefono dalla testa, a 7 cm avremo una riduzione di C.E. pari a X * 49 ossia circa 50 volte superiore che alla distanza di 1 cm; a 10 cm di distanza, la riduzione dell’intensità del C.E. è circa 100 volte superiore che a 1 cm, etc. etc. La riduzione è variabile e dipende da molti fattori (vedi pdf ARPA Piemonte – CORECOM – Esposizione umana a radiofrequenze. Studio sull’impatto della telefonia cellulare e sulle modalità di utilizzo del telefonino per la riduzione dei rischi.); “Come valutare in modo rigoroso l’efficacia del distanziofono nei confronti degli effetti delle onde elettromagnetiche sul corpo umano? Il SAR e l’effetto termico.” Maxwell ci ha dato gli strumenti conoscitivi giusti per ridurre il campo elettromagnetico al “bersaglio” ossia alla testa di chi telefona ma restavano molte considerazioni da fare. Quale obiettivo scientifico misurabile e ripetibile raggiunge il distanziofono? Quali effetti negativi delle onde elettromagnetiche riduce rispetto alla miriade di "prodotti fake" sparsi sul mercato e quale parametro per una valutazione di efficacia? Sicuramente non la cancerogenicità ipotizzata. Come sono gestite le innumerevoli variabili che entrano in gioco? Quale modo per essere rigorosi nella valutazione di efficacia alla luce delle innumerevoli variabili da prendere in considerazione? Si è deciso di misurare con e senza distanziofono/ewad):
1) il rapporto fra il SAR (Specific Absorption Rate – tasso di assorbimento della radiazione elettromagnetica da parte di un tessuto biologico) e la distanza telefono-testa; 2) l’incremento della temperatura cutanea in relazione alla durata della telefonata mediante una termocamera. Tale scelta ha consentito di valutare l’efficacia del "distanziatore" indipendentemente dalla variabili che possono influenzare un campo magnetico con il seguente quesito: quel cellulare, in quel posto, a quell’ora, a quella temperatura, con quell’operatore telefonico, in quel modo di utilizzo come agisce senza distanziatore e come agisce con il distanziatore? l'utilizzo del distanziatore, rispetto al non utilizzo, in quella condizione, migliora l’effetto termico? Riduce il SAR?.
Tali valutazioni, per serietà, sono state fatte ente terzo, disinteressato, serio, scrupoloso e affidabile ed il lavoro è stato commissionato al Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università di Parma che ha rilasciato, infine, una relazione tecnica.
I prototipi sono stati denominati EWAD, acronimo di Electromagnetic Waves Attenuator Device (vedi pdf relazione tecnica Università degli studi di Parma).
Estratto Dalla Relazione tecnica: Simulazioni elettromagnetiche per la misura del SAR (tasso di assorbimento specifico): esprime la misura della percentuale di energia elettromagnetica assorbita dal corpo umano quando questo viene esposto all'azione di un campo elettromagnetico a radiofrequenza (RF).
EWAD: electromagnetic waves attenuator device.
Fig. 10 Valore del SAR calcolato su tutto il volume della testa (TOTAL SAR) al variare della distanza D (misurata in mm) testa-telefono, calcolato alla frequenza (a) f= 900 MHz, (b) f= 1800 MHz.
Nel campo della telefonia mobile “la riduzione dell’energia che genera il C.E. è un compito che tocca ai produttori di telefoni e ai gestori telefonici e su cui influiscono moltissime variabili di natura tecnica e commerciale su cui l’utente telefonico ha poco da fare. La “schermatura” non sempre è vantaggiosa in quanto “schermare un telefono” ossia porre degli “scudi” o delle “protezioni” su un telefono cellulare in modo che questi “assorbano” una quota di energia rendendo meno intenso il C.E. alla testa, può portare ad una "disturbo della ricezione del segnale" da parte dell’antenna con conseguente incremento automatico dell’energia emessa per “trovare la linea”. Tale fenomeno porta all’emissione di una maggiore quantità di energia da parte del telefono con il conseguente incremento dell’intensità del campo elettromagnetico (c’è proporzionalità diretta fra intensità di energia e campo magnetico). Tale effetto è un “effetto paradossale” che apparentemente va contro la logica ma non è così: è la Fisica!
Di conseguenza la schermatura di un telefono cellulare da parte dell’utilizzatore per ridurre gli effetti del C.E. sull’organismo è un metodo che non sempre garantisce il risultato e, addirittura, in determinate condizioni, può essere controproducente in quanto la schermatura può influire sulla ricezione del telefono che risponde emettendo maggiore energia ossia incrementando il C.E. Il modo più semplice, economico, stabile ed efficace per ridurre l’intensità di un campo elettromagnetico per una persona comune è “allontanarsi dalla fonte”. Maxwell, infatti, ha svelato che l’intensità del campo elettromagnetico si riduce in maniera proporzionale al quadrato della distanza. Maxwell, infatti, ha svelato che l’intensità del campo elettromagnetico si riduce in maniera proporzionale al quadrato della distanza. In parole più semplici, allontanando il telefono cellulare di 1 cm dalla testa dell’utilizzatore durante la telefonata, si avrà una riduzione “X” del C.E., se allontaniamo il telefono di 2 cm, avremo una riduzione X * 4 del C.E.; SAR-con-distanziofono se lo allontaniamo a 3 cm, avremo una riduzione di C.E. pari a X * 9 se lo allontaniamo a 4 cm avremo una riduzione X * 16; a una distanza di 5 cm avremo una riduzione del C.E. pari a X * 25 ossia 25 volte superiore alla riduzione di intensità di C.E. che si ha a distanza di 1 cm. Continuando ad allontanare il telefono dalla testa, a 7 cm avremo una riduzione di C.E. pari a X * 49 ossia circa 50 volte superiore che alla distanza di 1 cm; a 10 cm di distanza, la riduzione dell’intensità del C.E. è circa 100 volte superiore che a 1 cm, etc. etc. La riduzione è variabile e dipende da molti fattori (vedi pdf ARPA Piemonte – CORECOM – Esposizione umana a radiofrequenze. Studio sull’impatto della telefonia cellulare e sulle modalità di utilizzo del telefonino per la riduzione dei rischi.); “Come valutare in modo rigoroso l’efficacia del distanziofono nei confronti degli effetti delle onde elettromagnetiche sul corpo umano? Il SAR e l’effetto termico.” Maxwell ci ha dato gli strumenti conoscitivi giusti per ridurre il campo elettromagnetico al “bersaglio” ossia alla testa di chi telefona ma restavano molte considerazioni da fare. Quale obiettivo scientifico misurabile e ripetibile raggiunge il distanziofono? Quali effetti negativi delle onde elettromagnetiche riduce rispetto alla miriade di "prodotti fake" sparsi sul mercato e quale parametro per una valutazione di efficacia? Sicuramente non la cancerogenicità ipotizzata. Come sono gestite le innumerevoli variabili che entrano in gioco? Quale modo per essere rigorosi nella valutazione di efficacia alla luce delle innumerevoli variabili da prendere in considerazione? Si è deciso di misurare con e senza distanziofono/ewad):
1) il rapporto fra il SAR (Specific Absorption Rate – tasso di assorbimento della radiazione elettromagnetica da parte di un tessuto biologico) e la distanza telefono-testa; 2) l’incremento della temperatura cutanea in relazione alla durata della telefonata mediante una termocamera. Tale scelta ha consentito di valutare l’efficacia del "distanziatore" indipendentemente dalla variabili che possono influenzare un campo magnetico con il seguente quesito: quel cellulare, in quel posto, a quell’ora, a quella temperatura, con quell’operatore telefonico, in quel modo di utilizzo come agisce senza distanziatore e come agisce con il distanziatore? l'utilizzo del distanziatore, rispetto al non utilizzo, in quella condizione, migliora l’effetto termico? Riduce il SAR?.
Tali valutazioni, per serietà, sono state fatte ente terzo, disinteressato, serio, scrupoloso e affidabile ed il lavoro è stato commissionato al Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università di Parma che ha rilasciato, infine, una relazione tecnica.
I prototipi sono stati denominati EWAD, acronimo di Electromagnetic Waves Attenuator Device (vedi pdf relazione tecnica Università degli studi di Parma).
Estratto Dalla Relazione tecnica: Simulazioni elettromagnetiche per la misura del SAR (tasso di assorbimento specifico): esprime la misura della percentuale di energia elettromagnetica assorbita dal corpo umano quando questo viene esposto all'azione di un campo elettromagnetico a radiofrequenza (RF).
Il dispositivo riduce il SAR dell'80% (D = 30 mm) quando è a contatto con l'orecchio e in misura maggiore quando vi è uno spazio interposto (D > 30 mm).
In giallo è evidenziata la regione di funzionamento con il dispositivo.
EWAD: electromagnetic waves attenuator device.
Fig. 10 Valore del SAR calcolato su tutto il volume della testa (TOTAL SAR) al variare della distanza D (misurata in mm) testa-telefono, calcolato alla frequenza (a) f= 900 MHz, (b) f= 1800 MHz.
Conclusioni:
Le misure di temperatura
cutanea effettuate con la termocamera hanno dimostrato una diminuzione della temperatura quando
si utilizza il distanziatore EWAD, tale diminuzione è attribuibile a diversi effetti.
A seguito della relazione tecnica è stato possibile calcolare la lunghezza che avrebbe dovuto avere il distanziofono per avere una riduzione minima del SAR (tasso di assorbimento della radiazione da parte di un tessuto biologico) dell’80% e l’azzeramento del riscaldamento cutaneo in relazione alla durata della telefonata. “Quale capacità di amplificazione? La risonanza acustica, capacità di propagazione dell’onda sonora, fonoassorbenza.” La relazione tecnica dell’Università di Parma ha permesso di decidere la lunghezza ottimale per creare la distanza minima per consentire un abbattimento del SAR e dell’effetto termico ma restano altre considerazioni da fare: “ok la distanza di sicurezza ma solo se la qualità della conversazione telefonica è ottima”. Sono iniziate quindi approfondite valutazioni sulla risonanza acustica e sulle caratteristiche di propagazione dell’onda sonora che, associate a valutazioni sulla fonoassorbenza dei possibili materiali di costruzione, hanno consentito di dare al distanziofono una “capacità di amplificazione” tale da poter permettere un'ottima conversazione anche col telefono lontano dalla testa più di 10 cm, distanza a cui la riduzione dl SAR è prossima al 100%. La capacità di amplificazione del distanziofono, inoltre, è stata volutamente calcolata e regolata con l’obiettivo di raggiungere il punto di equilibrio fra:
a) buon livello di conversazione;
b) efficacia (riduzione degli effetti del C.E.);
c) privacy; infatti le telefonate con il distanziofono non sono ascoltabili dalle persone circostanti.